Individuate microplastiche nel sangue umano
Negli ultimi anni le microplastiche sono state trovate ovunque: mari, boschi, montagne, … nulla è rimasto incontaminato. Addirittura sono state trovate nelle feci umane perché ingerite o inalate. Ma il vero colmo si è raggiunto recentemente grazie ad uno studio olandese: per la prima volta sono state individuate microplastiche nel sangue umano.
Microplastiche nel sangue
Lo studio è stato pubblicato su “Environment International”, rivista scientifica di scienze ambientali e salute. Gli autori le hanno individuate in quasi 17 persone sulle 22 che si sono sottoposte alle analisi del sangue.
La conclusione che se ne trae è che le microplastiche possono viaggiare nel corpo e depositarsi negli organi. Al momento il loro impatto sulla salute non è stato studiato e comprovato, tuttavia i ricercatori si dicono preoccupati perché sono stati osservati danni alle cellule umane da parte delle microplastiche.
Il sito liberoquotidiano.it ha riportato la notizia, approfondendola.
Microplastiche e Food Safety
La metà dei campioni positivi conteneva plastica PET (es. quella usata per le bottiglie d’acqua), mentre un terzo conteneva polistirene, usato per confezionare alimenti e altri prodotti. Un quarto dei campioni di sangue conteneva polietilene, da cui sono fatte le buste di plastica. La conclusione più evidente è che le microplastiche nel nostro corpo sono veicolate dalla contaminazione del cibo che ingeriamo e dal relativo packaging.
L’azienda trasformatrice può distinguersi sul mercato, migliorando concretamente il concetto di food safety nel suo processo produttivo investendo in dispositivi che aiutano ad individuare microplastiche nelle materie prime, nei semilavori e nei prodotti finiti.
Valery per le materie prime
Valery è un dispositivo estremamente innovativo, dotato di intelligenza e visione artificiale ed è in grado di determinare le caratteristiche merceologiche della materia prima. Il dispositivo è progettato per capire cos’è una “buona materia prima“, come farebbe un operatore.
Con Valery il concetto di “buona materia prima” si amplia: oltre alle sue caratteristiche nutrizionali, la materia prima verrà scelta anche sulla base di come questa verrà lavorata dal proprio impianto industriale.
Valery, impiegata direttamente in linea nell’impianto, è un strumento utilissimo per incrementare la sicurezza alimentare in produzione. Il dispositivo, infatti, sa riconoscere anche sostanze estranee (es. plastica, metalli, ecc.) ed allergeni nella materia prima (es. soia, sesamo, senape, ecc.) prima che questa venga lavorata dall’impianto migliorando il food safety.
Hydra per i prodotti finiti
Hydra è uno standardizzatore progettato per l’industria alimentare. Analizza chimicamente le materie prime, i semilavorati, i sottoprodotti, gli scarti e i prodotti finiti, verificando che vengano lavorati sempre nello stesso modo.
Hydra può individuare qualsiasi non conformità durante la produzione, evitando di sprecare materie prime ed energia elettrica, migliorando il concetto di food safety nell’impianto.
Hydra interagisce con le impostazioni dei macchinari se dovesse individuare una deriva durante la produzione.
Hydra è un dispositivo pronto per l’Industria 4.0 e aiuta a creare un impianto intelligente e automatizzato.
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